Il frullatore è un piccolo elettrodomestico dalla grande versatilità, potendo esso realizzare non solo frullati, ma anche minestre, passati di verdura, salse, omogeneizzati. Determinati modelli, poi, possono fungere anche da tritaghiaccio, nonché impastare o montare gli ingredienti adoperati.
Il frullatore con vaso (o caraffa) si compone di due parti: quella inferiore contiene il motore elettrico ed i comandi per l’accensione, mentre quella superiore è rappresentata da un contenitore, generalmente graduato, dal diametro inferiore alla base, che tende ad allargarsi verso l’alto. Detto contenitore, nel quale vanno introdotti i cibi da frullare, si caratterizza per la presenza di lame rotanti, che hanno la funzione di sminuzzare i predetti cibi, ed uno specifico aggancio tra i due componenti consente di avere un’unica struttura dalla solidità sufficiente, così come la trasmissione del moto rotatorio dal motore alle lame. Grazie al coperchio – sovente con foro, tramite cui è possibile inserire liquidi durante il funzionamento – è impedita la fuoriuscita di liquidi dal bicchiere mentre l’elettrodomestico sta lavorando.
La principale differenza risiede nel fatto che mentre la centrifuga agisce tenendo separati il succo dalla polpa (mediante un filtro), il frullatore lavora gli alimenti per intero: ciò comporterà una consistenza diversa, più liquida per i centrifugati e più morbida per i frullati, che risulteranno anche più sazianti. Diversi sono poi gli alimenti utilizzabili: quasi esclusivamente frutta e verdura di consistenza medio-dura per la centrifuga, anche frutta e verdura morbida o cotta ed erbe aromatiche (così come alimenti dalla particolare durezza, per determinati apparecchi, più potenti) per il frullatore, che si caratterizza, dunque, per una maggiore versatilità.
Altre differenze si evidenziano nella struttura e nella pulizia e manutenzione. La centrifuga occupa solitamente più spazio sul ripiano della cucina e necessita di una pulizia che per alcuni componenti (nella fattispecie, il filtro) si rivela più difficile; il frullatore, invece, si sviluppa in altezza, e grazie ai componenti removibili, semplifica le operazioni di pulizia. Funzioni accessorie, infine, possono essere contemplate da determinati modelli di frullatore, laddove la centrifuga, al contrario, non prevede particolari programmi per gli alimenti.
La differenza più importante fra i due apparecchi concerne la velocità, dal momento che l’estrattore lavora ad una velocità di 40 giri al minuto, mentre il frullatore a più di 30.000 giri al minuto. Differenza di velocità, la predetta, a cui si collega una differenza nei tempi di preparazione, inferiori nel caso del secondo elettrodomestico. L’estrattore non sminuzza frutta e verdura, bensì le spreme servendosi di una particolare vite, chiamata coclea: la spremitura è a bassa velocità – come or ora anticipato – così che gli alimenti non si surriscaldano conservando intatte tutte le sostanze nutritive e le vitamine che contengono. Il frullatore lavora gli ingredienti senza produrre scarti, per la massima resa, resa invece inferiore nel caso dell’estrattore per il solo succo estratto. E detto succo estratto si rivela spesso meno calorico del frullato, specie se in quest’ultimo si aggiunge latte.
Il frullatore “tradizionale” è quello con vaso (o caraffa), ma il mercato offre pure un altro modello, quello a immersione. Chiamato anche minipimer, non prevede né il vaso né il coperchio, ma si caratterizza per la presenza di un gambo con alla base il motore, e per un manico con pulsante per l’attivazione. In virtù dei diversi accessori intercambiabili che lo compongono, questa tipologia di frullatore è in grado di frullare, sminuzzare, tritare o amalgamare gli ingredienti direttamente nel recipiente adoperato per la preparazione. Ottimo strumento per chi è sempre a corto di tempo, consente di preparare tante ricette, dalle zuppe, alle vellutate, alle pappe per i più piccini, senza dimenticare, ovviamente, frullati e frappè. Rispondendo, per tal motivo, alle più variegate esigenze in cucina, e rivelandosi il massimo della versatilità.
Acquistando un frullatore si porterà a casa un apparecchio estremamente versatile, con cui realizzare non solo frullati, ma anche salse e condimenti, minestre, drink da condividere con i propri cari. O, ancora, tritare il ghiaccio o preparare omogeneizzati. Un prodotto dunque – a seconda dei singoli modelli – caratterizzato da più funzioni, di aiuto tra l’altro – dato, questo, non trascurabile – nella conduzione di una vita più sana, nonché, laddove occorre, nel rispetto di una dieta detox o di un particolare tipo di alimentazione. Ma i vantaggi non finiscono qui, perché l’elettrodomestico in oggetto è anche poco impegnativo dal punto di vista economico, e di scarso ingombro sul ripiano della cucina, così come pratico nell’utilizzo ed agevole nella manutenzione.
La scelta di un frullatore è strettamente correlata a quelle che sono le proprie necessità, variabili in base ai singoli utenti. A titolo esemplificativo, un utilizzo sporadico, magari relativo alla sola preparazione di frullati, renderà bastevole l’acquisto di un apparecchio “essenziale”, laddove invece un uso assiduo, rispondente ad un nucleo familiare numeroso, farà sì che l’acquisto stesso sia veicolato verso un prodotto dalle maggiori funzionalità, e – va da sé – anche dal maggiore costo. Detto ciò, il “migliore” frullatore è quello che “rispetta” ben precisi criteri-guida: la tipologia di motore e la sua potenza, le caratteristiche della caraffa e delle lame, la praticità d’uso, le funzioni, i materiali e il design.
Si distinguono due tipologie di motore, facenti capo a due tipologie di apparecchi. I modelli commerciali presentano un motore di tipo CC, cioè a corrente continua, che necessita di un utilizzo prudente perché soggetto a surriscaldamento: deve infatti essere adoperato in maniera intermittente, per brevi riprese di attività lavorativa, e ha bisogno di raffreddarsi ogni 3-4 riprese di lavoro. I modelli professionali, invece, si caratterizzano per un motore di tipo AC, ossia a corrente alternata, che non presenta il predetto problema, essendo in grado di sostenere un uso intenso. Un motore di questo tipo, più performante, ha anche un maggiore costo di un motore di tipo CC.
Insieme alla potenza, il motore costituisce il primo fattore a cui badare in sede di acquisto, poiché “determina” la capacità dell’elettrodomestico e quelle che sono le sue prestazioni.
Variabile in base al singolo modello, la potenza indica il quantitativo di energia elettrica, espressa in Watt, che il motore “attinge” dalla rete elettrica durante il funzionamento.
Rappresenta un fattore di estrema importanza perché individua le azioni che l’apparecchio potrà svolgere e gli alimenti che esso sarà in grado di triturare, e da questo punto di vista ciascun utente sceglierà in relazione a quelle che sono le personali esigenze. Così, a titolo esemplificativo, un dispositivo da 300 Watt sminuzzerà e mescolerà bene il maggior numero di alimenti, uno da 500-600 Watt sarà indicato soprattutto per frappè o per frullare frutta e verdura, mentre uno di un wattaggio superiore si rivelerà ideale per tritare finemente cibi di una determinata consistenza. Detto questo, è buona norma non optare per un frullatore dalla potenza eccessivamente bassa, per scongiurare il rischio che esso si surriscaldi – qualora fosse adoperato per frullare alimenti relativamente duri – o si blocchi: si consiglia, in merito, di propendere per un apparecchio con motore pari o superiore a 500 W.
La caraffa viene in considerazione riguardo alle dimensioni e alla capacità che la caratterizzano, le prime in quanto connesse al fattore-ingombro in cucina, la seconda perché determinante l’uso che si farà del proprio frullatore. Graduata – così da permettere di misurare con precisione il quantitativo di ingredienti da utilizzare – presenta un coperchio che si rivelerà più pratico se fornito di un foro tramite cui introdurre liquidi durante il funzionamento. Gli altri elementi distintivi sono rappresentati da un manico e da un beccuccio per versare.
Intesa come la capienza, in millimetri, del contenitore a corredo del frullatore, la caraffa ha una capacità variabile, tale da soddisfare le esigenze di un target variegato. Il maggior numero di modelli in commercio ha una capacità che va da 1 litro o anche meno – scelta ottimale per chi vive da solo – a 2, 2,5 litri, indicata in presenza di una famiglia numerosa o laddove ci sia l’abitudine di avere frequentemente ospiti a casa. Non mancano, tuttavia, anche apparecchi più “compatti”, da 300 o 600 ml di capienza. Il consiglio, in ogni caso, è quello di non veicolare la propria scelta verso un apparecchio dalla capacità eccessivamente limitata, a meno che non si conosca già in partenza la destinazione d’uso dell’apparecchio stesso ed il numero e la tipologia di preparazioni che si effettueranno.
La caraffa può essere realizzata in plastica oppure in vetro temprato, materiali, questi, entrambi con aspetti positivi e negativi. La plastica è leggera e di pratica maneggevolezza, ma tendente a graffiarsi con più facilità; il vetro, invece, sebbene non presenti questo problema e conservi meglio il liquido ottenuto, presenta maggiore pesantezza e fragilità.
Molto affilate, e dal movimento assai veloce durante il funzionamento, sono in acciaio inossidabile, materiale robusto che consente di sminuzzare elementi solidi come ad esempio il ghiaccio, nonché di maggiore durata nel tempo e non soggetto alla ruggine. La maggior parte dei frullatori in commercio si caratterizza per la presenza di un blocco a quattro lame, ma i modelli di fascia alta possono anche presentarne uno a sei lame.
Perché lame dalla diversa inclinazione garantiscono la raggiungibilità degli ingredienti da lavorare in una più ampia area, e sono più veloci ed efficienti. Lame lisce alternate a quelle seghettate e a quelle “a martello”, assicurano poi che gli ingredienti stessi siano “attaccati” nella maniera ottimale.
Sì, è una possibilità prevista da determinati apparecchi di questa tipologia. Si beneficerà, in tal caso, di una maggiore praticità e facilità nella pulizia, che sarà infatti più veloce.
Dipende dal modello di riferimento: un apparecchio-base, dalla potenza minore, prevede per lo più una sola velocità, da attivare continuativamente, oppure a impulsi tenendo premuto un tasto o girando a manopola. Man mano che il frullatore diviene più “avanzato”, aumentano anche le velocità di cui è fornito, e così uno di fascia medio-bassa può presentare due velocità tra cui scegliere (con attivazione fissa o a impulsi), mentre un dispositivo top di gamma può offrire anche un selettore a 10 (o anche più) velocità.
La scelta dipende da quelle che sono le proprie, specifiche esigenze: se con il frullatore si intenderà preparare per lo più frullati di frutta e di verdura, sarà sufficiente un modello fornito di pochi optional, a una o due velocità, laddove invece un maggior numero di preparazioni renderà preferibile orientare l’acquisto verso un apparecchio con diverse velocità tra cui poter scegliere.
Certo, ed in particolar modo per quanto concerne la caraffa del frullatore. Dei materiali adoperati per la sua realizzazione si è già detto, ed in merito, rimandiamo alla faq relativa. È importante però aggiungere che la plastica, a meno che non sia “BPA free”, può rilasciare, a contatto con alimenti caldi, questa sostanza dannosa per la salute. Ragion per cui, qualora si decida di optare per un apparecchio con caraffa in plastica, bisognerà verificare la presenza della predetta dicitura. Il vetro, invece, garantisce sicurezza a contatto con qualsivoglia ingrediente.
Per quanto concerne invece il corpo macchina, esso è realizzato in materiale solido e robusto (generalmente in polipropilene), mentre le lame sono in acciaio inox, per consentire loro il lavoro più difficile.
Per quanto non rientri nei fattori determinanti da considerare in sede di acquisto, anche il design gioca il suo ruolo, perché “anche l’occhio vuole la sua parte”! E ciò soprattutto in considerazione del fatto che spesse volte si desidera lasciare il frullatore in bella vista su un ripiano o una mensola della propria cucina: da questo punto di vista si sottolinea che il maggior numero di apparecchi si caratterizza per un aspetto discreto, dal colore neutro (talora arricchito da qualche finitura) che ben si adatta ad essere inserito in tutte le cucine.
Indicano tutte le possibili opzioni messe a disposizione dal frullatore, ad esempio quella tritatutto – prevista da determinati modelli – che prevede la presenza di lame particolari, resistenti, seghettate e progettate ad hoc, per poter lavorare alimenti molto duri (come i chicchi di caffè).
Prevista da quasi tutti i frullatori in commercio, la funzione interlock fa sì che il motore non parta se il recipiente o il coperchio non sono chiusi nella maniera corretta. La funzione tritaghiaccio, la più comune, attiva invece l’apparecchio alla velocità e agli intervalli ideali per ridurre il ghiaccio in granella, da adoperare per granite e cocktail.
Tra i programmi che il frullatore può contemplare citiamo il programma frullati, che aziona il frullatore stesso alla velocità e agli intervalli ottimali per realizzare un frullato uniforme, e il programma pulizia, che con acqua e detersivo consente di eseguire un ciclo di lavaggio della caraffa e delle lame.
La praticità d’uso indica tutti quei dettagli che contribuiscono a migliorare l’uso stesso del frullatore, rendendolo più pratico e confortevole.
- Coperchio con ugello (eventualmente fornito di tappo o misurino), che consente di aggiungere ingredienti durante la lavorazione.
- Piedini antiscivolo, che permettono di ancorare il dispositivo alla superficie di lavoro, assicurandone la stabilità durante il funzionamento.
- Vano avvolgi-cavo integrato nel corpo motore, che evita inutili ingombri del filo sul ripiano della cucina, perché mantiene il cavo in ordine.
- Pulsantiera, estrinsecantesi in tasti e manopole antiscivolo, più agevoli nell’utilizzo se paragonati a quelli in plastica liscia.
- Semplicità di lavaggio, resa possibile da lame estraibili e da caraffe lavabili in lavastoviglie.
Essenziale dopo ogni utilizzo – allo scopo di impedire che il cibo si attacchi – la pulizia del frullatore va effettuata dopo aver scollegato l’apparecchio e prestando sempre la massima attenzione alle lame, taglienti ed affilate. Come è facilmente intuibile, elementi removibili renderanno detta pulizia più agevole e veloce, tenendo anche presente che la maggior parte dei dispositivi di questa tipologia in commercio prevede il lavaggio in lavastoviglie.
Una volta svuotata la caraffa dopo averla adoperata, introdurvi acqua e qualche goccia di sapone per i piatti, attivando poi l’apparecchio ad una bassa velocità; procedere poi a lavare manualmente la caraffa stessa, oppure, laddove possibile, servirsi della lavastoviglie.
Un’altra soluzione valida per una perfetta pulizia del contenitore in oggetto è quella che vede l’utilizzo del bicarbonato di sodio, che agirà sugli odori nonché sulle macchie e sui residui più ostici da mandare via, sciogliendoli. Ecco come procedere. Riempire la caraffa per circa tre quarti di acqua calda, in cui andranno mescolati mezzo cucchiaino di sapone per i piatti e un intero cucchiaio di bicarbonato di sodio; chiudere quindi il tappo ed azionare il frullatore ad alta velocità per una ventina di secondi. Sciacquare poi la caraffa con acqua calda ed asciugarla accuratamente (si fa presente che per risultati ottimali potrebbe essere necessario ripetere l’operazione per un paio di volte).
Le lame vanno lavate con una spugnetta preferibilmente spessa, oppure con uno spazzolino qualora si riscontrassero incrostazioni tenaci da mandare via. La base del frullatore, se in acciaio inox, andrà trattata con un semplice detergente per vetri oppure con una soluzione per metà aceto e per metà acqua calda, se invece di plastica, con una soluzione di bicarbonato ed acqua calda. Si rivela sufficiente, in ogni caso, anche servirsi esclusivamente di un panno asciutto.
Il prezzo di un frullatore varia in base alle caratteristiche del singolo modello e ai materiali adoperati, nonché al brand di riferimento: si tratta comunque di cifre perfettamente gestibili, anche se – ovviamente – un modello professionale avrà un costo superiore a quello utilizzato in ambito domestico. In linea di massima si va da circa 30 Euro a circa 70-80 Euro, e la scelta è strettamente legata alle proprie esigenze e all’utilizzo che dell’elettrodomestico si andrà a fare: un utilizzo saltuario, magari relativo alla sola preparazione di frappè e zuppe, renderà bastevole l’acquisto di un articolo di fascia bassa, mentre uno intenso e “coinvolgente” un maggior numero di preparazioni, farà propendere l’acquisto stesso verso un frullatore dalle maggiori potenzialità, e dunque di fascia alta.
Il frullatore può essere acquistato sia nei negozi specializzati che online. Nella scelta può risultare utile leggere le opinioni e le recensioni di chi ha già adoperato un determinato modello, così da essere agevolati nella scelta stessa.
È importante prestare attenzione al brand del frullatore che si intende acquistare, perché esso è garanzia di buona qualità del prodotto, così come di efficacia del servizio post-vendita. Citiamo, in merito, nomi come Philiphs, Black & Decker, Bosh, Ariete, Russell Hobbs, Imetec, ma anche nomi “minori”, quali Aigostar, Elettrolux o Duronic rappresentano una buona scelta, a prezzi più contenuti.